venerdì 19 luglio 2013

Pulp Libri, luglio 2013


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La trovano abbandonata in un bosco della Val d'Ayas. Il cadavere di una donna nata a migliaia di chilometri di distanza, smembrata e attaccata dagli animali. Poche cose in un sacco dell'immondizia, ciò che resta di un'acconciatura che l'aveva resa bella. Niente che possa darle un nome, per ritrovare chi le ha voluto bene e spiegare perché non è più tornata a casa. Solo pochi resti. Maria Dolores Vergani è in vacanza, non dovrebbe occuparsene, ma sarà impossibile rimanere distante da questa indagine condotta dai carabinieri della Valle d'Aosta. Compaiono altre morti, tante donne elencate, e sparpagliate, in una sequenza sempre più logica, una lontana dall'altra, somiglianti. E poi la reina, la mucca dei combattimenti simbolo della valle, uccisa. Ispettore di polizia protagonista dei noir di Elisabetta Bucciarelli, storie accidentate raccontate nei cinque romanzi precedenti, l'ispettore Vergani osserva a margine, ma ugualmente tira le fila delle evidenze, trova relazioni con accadimenti milanesi, aiuta i maschi in divisa a guardare nella giusta direzione. Una miriade di personaggi, che si spartiscono intelligenze di varia natura, sono il corollario di un romanzo con due grandi protagonisti: il bosco e il desiderio. Il primo a fare da sfondo, ma anche a segnare i ritmi e i suoni, a imporre le leggi che determinano la sopravvivenza e la morte, la capacità di vivere con gli altri, la distanza di chi è estraneo. Ma anche luogo di silenzi, dove poter cercare i propri desideri e - ancora prima - imparare a sentirne l'esistenza, capirne il senso. La Questura di Milano è lontana, solo qualche suono che fa da sfondo alle telefonate con l'inseparabile Funi. La Vergani si abbandona a se stessa, cerca nel suo vissuto le differenze tra doveri e aspirazioni. Prende le misure per imparare a mirare dritto al cuore di ciò che verrà. In questo romanzo, dove tutto si incrocia e si sfiora, c'è molto altro: il passaggio verso l'adolescenza dei tre protagonisti più giovani, la potenza della natura, la difficoltà di trovare linguaggi comuni. E poi l'indagine: credibile, affondata nelle cronache, proceduralmente perfetta.

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