Se sentono gli odori dell’estate alpina, i colori, il vento, i fiori,
gli animali e le magiche leggende che circondano il bosco. Si parla di
lotte fra mucche, le Rejne, di storie vecchie di anni che sono un
segreto nella piccola comunità alpina, di handicap che diventano virtù,
di animali selvatici e leggende.
Poi c’è il giallo, il cadavere di una donna ritrovato a pezzi in un
luogo remoto del bosco. Un cadavere che è lì da tempo, dilaniato dagli
animali selvatici e dal susseguirsi delle stagioni. Un cadavere di una
donna di origini africane con la acconciatura a treccine. Nuda ma con un
sacco accanto nel quale l’assassino ha deposto i vestiti. L’ispettrice
Vergani, in aspettativa dopo il tragico finale dell’avventura
precedente, si trova nel paesino montano per riposare, per decidere che
fare della sua vita. Non vuole partecipare all’indagine ma la scarsa
esperienza unita al poco acume dell’agente incaricato delle indagini,
Miki Belga, la spingeranno ad aiutarlo nelle indagini.
La Vergani più che indagare osserva, prende nota, ascolta.
Guarda l’amore nascente fra una strana coppia di adolescenti, Pietro
fortemente ancorato al suolo e Ariel, una nuvola di sentimenti e
emozioni.
Un giallo atipico, nel quale la Bucciarelli non risparmia i
collegamenti alle precedenti storie narrate né i richiami al mondo
reale. Eppure questo libro, più di tutti gli altri ha il sapore di una
fiaba. Per i nomi dei protagonisti che risuonano di significati
(Oleandro, Zeffiro, Cedro, Ariel), per quell’aria di alta montagna che
avvolge tutto di mito e di leggenda, per il branco di sette cervi e gli
animali selvatici, per i segreti che si svelano, per i segreti che
resteranno tali nel folto del bosco.
Il libro: Dritto al cuore
La scrittrice: Elisabetta Bucciarelli
Il bacino d’utenza: il libro è un noir ma ha tutte
le caratteristiche per piacere ad un pubblico più ampio. E’ un libro
delicato e, lasciatemelo dire, veramente poetico. L’ho trovato finora il
miglior libro della Bucciarelli soprattutto per il gran lavoro di
limatura e di cesello che la scrittrice ha fatto sul suo linguaggio,
molto evocativo. Un libro che regalerò volentieri al nipote
diciassettenne che potrà apprezzare le avventure dei giovani adolescenti
così come alla nonna ottantenne che si rivedrà nel mondo chiuso e pieno
di saggezza dei piccoli paesi contadini.
QUI l'originale


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